Psicologia del lavoro - Olga Solmi reloaded

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La denominazione esatta è “Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e delle risorse umane”, questa espressione comprende tre grandi ambiti di ricerca e intervento psicologico connessi con le attività di lavoro che così vengono tematizzati anche in ambito europeo. Essa fa riferimento alle relazioni tra persona, lavoro e contesti organizzativi con riguardo ai fattori personali, interpersonali, psicosociali e situazionali che intervengono nella costruzione delle condotte individuali e collettive.

Di cosa si occupa lo Psicologo del Lavoro?
In sintesi gli psicologi delle risorse umane si occupano di:
  • scelte lavorative;
  • inserimento delle persone nel lavoro e dell’apprendimento lavorativo e di ruolo;
  • motivazioni al lavoro;
  • counselling aziendale;
  • processi di socializzazione alla vita professionale;
  • costruzione dei loro percorsi professionali e delle carriere organizzative e psicosociali;
  • effetti della mobilità occupazionale anche non volontaria e della disoccupazione;
  • outplacement;
  • modalità di gestione delle persone (orientamento professionale, reclutamento, selezione, inserimento lavorativo, formazione, valutazione, consulenza di carriera, ecc.) coerenti con le aspettative dei lavoratori e delle organizzazioni.

L’expertise degli psicologi del lavoro si esplicita generalmente:
  • nell’analizzare e riprogettare il lavoro anche dal punto di vista ergonomico;
  • nel valutare condizioni ottimali di esecuzione dei compiti;
  • nel considerare processi cognitivi ed emotivi coinvolti nelle prestazioni e nelle relazioni di lavoro;
  • nell’assessment delle skill e nello sviluppo di competenze e apprendimenti lavorativi;
  • nell’analizzare fattori di ostacolo alle prestazioni efficaci e sicure;
  • nel valutare le fonti e i processi di insoddisfazione e disagio lavorativo;
  • nell’analizzare e progettare azioni adatte a ridurre i rischi lavorativi e le condizioni di insicurezza.

Per quanto riguarda gli psicologi delle organizzazioni risultano prioritarie le azioni di:

  • analizzare e migliorare il funzionamento dei gruppi di lavoro e delle relazioni tra gruppi,
  • analizzare e intervenire sulla leadership per accrescere l’efficacia dell’azione direttiva;
  • contribuire all’ incremento della qualità delle relazioni sindacali e dei processi di negoziazione;
  • riconoscere gli effetti sulle persone dei differenti climi psicosociali ed organizzativi;
  • analizzare ed intervenire sui fattori psicosociali che influenzano il funzionamento organizzativo, cooperare affinché i processi di cambiamento organizzativo abbiano un sostenibile impatto sulla vita delle persone;
  • progettare, contribuire all’arricchimento dei sistemi di comunicazione interna ed esterna.

Le loro specifiche responsabilità professionali in questi tre grandi ambiti riguardano
la ricerca di base e sul campo, lo sviluppo e l’applicazione di conoscenze psicologiche nonché
gli interventi correttivi, progettuali e di soluzione dei problemi a livello individuale, di gruppo e di organizzazione.

La Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e delle risorse umane ha una forte impostazione interdisciplinare connettendosi sia con discipline psicologiche (ad esempio, Psicologia cognitiva, Psicologia sociale e dei gruppi, Psicometria, Ergonomia cognitiva, Psicologia della formazione, Psicologia dell’orientamento, Psicologia dinamica, etc.) sia con altre discipline come le Scienze dell’organizzazione, le Scienze economiche e del management, la Medicina del lavoro, il Diritto del lavoro, ecc.. Nel loro lavoro di psicologi cooperano con altre figure professionali come manager, medici del lavoro, ingegneri, addetti alla gestione delle risorse umane, formatori, ecc..

Quali sono le aree di intervento dello Psicologo del Lavoro?
Lo psicologo del lavoro collabora allo svolgimento di funzioni specifiche, in relazione alla carriera lavorativa delle persone e ai contesti di lavoro organizzato, tra cui le principali sono:
1.      selezione, valutazione e orientamento delle persone;
2.      formazione e sviluppo delle persone;
3.      marketing e comportamenti di consumo;
4.      condizioni di lavoro, salute e benessere (individuali e organizzativi);
5.      team work, organizzazione e sviluppo delle risorse umane;
6.      management e leadership.

Tali funzioni vengono svolte mediante attività e strumenti diversi, utilizzabili anche in diverse delle funzioni specifiche sopra indicate. Tra le principali attività caratteristiche (con esempi di strumenti professionali utilizzabili) si possono citare le seguenti:
a.      costruzione, validazione, standardizzazione e applicazione di strumenti specifici come test, questionari, scale di atteggiamento, griglie di rilevazione per i giudizi di superiori e colleghi;
b.      diagnosi delle caratteristiche di personalità e assessment delle caratteristiche personali, delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi della carriera, mediante strumenti quantitativi e qualitativi (attraverso l’osservazione diretta in situazione, colloqui clinici, intervista narrativa, focus group, etc.);
c.      analisi dei compiti, del lavoro e organizzativa, analisi dei climi psicosociali funzionali anche alla progettazione di ambienti organizzativi efficienti e salubri, di metodi di lavoro e di modalità comunicative efficaci;
d.      progettazione e realizzazione di interventi per l’acquisizione, gestione e valorizzazione delle risorse umane (selezione, assessment individuale e di gruppo, valutazione delle prestazioni, interventi di sviluppo e counselling di carriera per il personale in azienda);
e.      assessment delle dinamiche intragruppo e programmi di intervento per un migliore funzionamento dei gruppi di lavoro e per la gestione mediazione dei conflitti interpersonali e sociali sul posto di lavoro;
f.       consulenza alla progettazione e realizzazione di interventi sulla motivazione del personale, il benessere lavorativo e il coinvolgimento organizzativo nelle diverse fasi della carriera lavorativa e in relazione anche a processi di cambiamento organizzativo;
g.      counselling individuale e di gruppo per la definizione di progetti di scelta professionale, di sviluppo di carriera, di sostegno in situazioni di cambiamento di lavoro, perdita del lavoro e reinserimento professionale, etc.;
h.      assessment del fabbisogno formativo a livello di gruppo o di parte dell’organizzazione, mediante tecniche di analisi del lavoro e analisi organizzativa (ad esempio, SWOT e Gap analysis) tese alla definizione degli obiettivi formativi e della progettazione formativa;
i.       consulenza alla progettazione e realizzazione di programmi di formazione e aggiornamento professionale calibrati sulle caratteristiche psicosociali dei lavoratori ai vari livelli organizzativi;
j.       analisi e valutazione ergonomica dell’adeguatezza degli strumenti di lavoro e dell'adattamento dell'individuo ai vari strumenti/ambienti di lavoro;
k.      analisi delle nuove tecnologie e valutazione del loro impatto sugli utilizzatori nei vari contesti sociali e organizzativi (ad esempio, scuola, lavoro, telelavoro, gioco, etc.);
l.       valutazione ed interventi sulle strutture organizzative in funzione degli utenti e clienti, per il miglioramento della loro efficacia/efficienza e della qualità dei processi, servizi e prodotti (ad esempio, customer satisfaction);
m.    realizzazione di interventi di umanizzazione degli ospedali e di tutte le strutture socio-assistenziali (Comunità assistenziali, Comunità per anziani, C.P.S., Centri di riabilitazione, Consultori, ecc.);
n.      valutazioni dei rischi psicosociali, con particolare riguardo allo stress lavorativo, e interventi per la salute e sicurezza nei posti di lavoro anche in una prospettiva ergonomica;
o.      realizzazione di indagini di mercato, rilevazioni qualitative o quantitative di dati psicosociali (ad esempio, sondaggi di opinioni, indagine su atteggiamenti e comportamenti) funzionali al cambiamento di atteggiamenti e comportamenti o alla promozione di prodotti e servizi;
p.      consulenza per lo sviluppo e il coordinamento delle diverse attività di comunicazione esterna (verso clienti, istituzioni, opinion leaders, etc.) destinate a pubblicizzare e promuovere il marchio, i prodotti e i servizi di un’organizzazione;
q.      consulenza per il miglioramento della comunicazione interna all’organizzazione, funzionale al miglioramento delle prestazioni del personale, delle relazioni di lavoro, del coinvolgimento, del clima di fiducia e partecipazione;
r.       progettazione e realizzazione di attività di sperimentazione, ricerca e didattica nell'ambito delle specifiche competenze caratterizzanti il settore e ai sensi della L.56/1989.

Come si diventa Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni? Qual è la sua formazione?
Lo psicologo del lavoro è un laureato magistrale (5 anni di Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni, o 3+2), abilitato dall'Esame di Stato all'esercizio della professione, iscritto all’Albo degli psicologi nella sezione A, capace di operare in completa autonomia professionale. La formazione e la partecipazione a convegni, master e seminari, caratterizzano una buona prassi per mantenere un livello adeguato di aggiornamento professionale.

In quale contesto lavorativo si inserisce? Dove lavora lo Psicologo del Lavoro?
Si inserisce nel mercato occupazionale operando: alle dipendenze di enti e organizzazioni in differenti contesti operativi connessi con il mondo della produzione di beni e di servizi: aziende pubbliche e private (in particolare, Uffici Risorse umane), aziende della cooperazione, Aziende Sanitarie Locali, ospedali, istituzioni scolastiche, sistema di formazione professionale, Servizi per l'impiego, 6 amministrazioni pubbliche (in particolare per le attività inerenti il “benessere organizzativo”), istituzioni del privato sociale (come associazioni di volontariato, cooperative sociali), ecc.; come libero professionista singolo o nell’ambito di società di consulenza pluridisciplinare che offrono servizi di selezione, inserimento e accompagnamento lavorativo, formazione, assistenza alla gestione e sviluppo delle risorse umane, orientamento professionale, counselling di carriera, analisi del lavoro e organizzativa, valutazione delle prestazioni, interventi per la valutazione dei rischi psicosociali, la salute e la sicurezza sul lavoro, il benessere lavorativo, il marketing, la comunicazione e pubblicità, ecc.; come ricercatore in centri studi e ricerche pubblici e privati e presso l’università.

Fonte: www.psy.it
 
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