Gestalt Therapy - Olga Solmi reloaded

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La Gestalt Therapy (GT)) fonda le sue origini nel lavoro di Friedrich (Fritz) e Laura Perls, che negli anni '40 a New York diedero vita a una terapia che raccoglie e organizza le idee tradizionali della Psicoterapia freudiana, junghiana e reichiana, nonché i principi della Teoria del Campo di Lewin, i contributi filosofici dell’Esistenzialismo, della Fenomenologia e della Psicologia della Gestalt da cui prende il nome. Proprio a New York Friedrich e Laura Perls costituirono con un gruppo di collaboratori, tra cui troviamo Isadore From, Paul Weisz, Elliot Shapiro, Sylvester Eastman che, con Paul Goodman, Ralph Hefferline il cosiddetto “gruppo dei sette”, un gruppo di intellettuali statunitensi, profondi conoscitori della psicoanalisi, che elaborando le intuizioni di Perls, contribuendo alla fondazione della Psicoterapia della Gestalt. Il padre fondatore di questo orientamento psicoterapeutico è considerato Friedrich Perls.

Uno dei principi di base di tale Terapia è che il tutto è differente e significativamente maggiore dalla somma delle sue parti. La Gestalt è dunque una forma strutturata, completa e dotata di un senso, infatti il termine “Gestalt” viene tradotto nella lingua italiana con il termine “forma”. Perciò per comprendere un comportamento è importante, oltre che analizzarlo, averne una visione complessiva, percependolo nell’insieme del contesto globale, secondo una visione olistica. Ogni individuo raccoglie ed organizza in strutture significative, o Gestalt, gli innumerevoli stimoli che percepisce, selezionando solo alcuni fra essi. Questo stesso meccanismo è alla base anche di come percepiamo noi stessi e il mondo. I diversi stimoli non vengono percepiti in modo disgiunto, ma ordinati in unità, secondo il nostro bisogno di costruire significati sulla base dell’esperienza percettiva dell’ambiente. Pertanto, isolare alcuni elementi di un sistema e attribuire loro un significato rappresenta un processo di osservazione interpretativa parziale, che non tiene conto dell’interazione esistente tra i vari elementi e tra l’individuo e l’ambiente.

L'Organismo (persona) e l'Ambiente rappresentano un unico sistema interagente, che si autoregola in funzione di ogni elemento che ne fa parte. L’approccio gestaltico considera importante l’intera esperienza di vita di una persona: fisica, psicologica, intellettuale, emotiva, relazionale e spirituale.

Il processo terapeutico ovvero il modo in cui la persona (o meglio paziente) e il terapeuta si incontrano davanti ad un contenuto (una situazione, una problematica), è la base sulla quale si costruisce il percorso terapeutico che permette al paziente di ripristinare la sua spontaneità e vivere l’esperienza di un “Contatto” naturale, autentico e pieno. Il focus sulle modalità attraverso le quali qualcosa accade, e il come nel qui e ora si sta in seduta insieme (terapeuta e paziente) conduce alla possibilità di compiere un cambiamento genuino e nutriente per il paziente che chiede aiuto.

Per la GT il sintomo che il paziente presenta, ha un significato e una funzionalità ben precisa, oltre ad allontanarlo dall’esperienza, dal contatto che gli provoca malessere. E proprio il sintomo e la traduzione di questo che offre al paziente insieme al terapeuta la possibilità di crescere nell’esperienza (“Next”), di recuperare la propria spontaneità per andare verso l’Ambiente. Assumere l’intenzionalità relazionale come chiave ermeneutica trasforma ogni sintomo in ricerca, fallita ma non dismessa, dell’altro. In seduta il terapeuta potrà offrirgli la possibilità di ritrovare l’energia e la direzione necessari per un contatto pieno.
Alcuni concetti fondamentali:
  • Dinamica figura e sfondo,
  • teoria del campo,
  • relazione organismo-ambiente,
  • autoregolazione organismica,
  • Ciclo di Contatto,
  • Intenzionalità di Contatto,
  • Teoria del Sé,
  • Gestalt incompiute,
  • now for next,
  • insight e creatività.
 
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